Fiorenzo Montalti, nato a Cesena il 6 dicembre 1961, ha frequentato l’Istituto d’Arte di Forlì, (oggi Liceo artistico e Musicale). Vive a Macerone di Cesena (FC) dove svolge l’attività di grafico, lavorando per aziende ed enti pubblici.
Per pura passione realizza mostre itineranti allestendole in Fiere, Sagre, Feste di piazza e manifestazioni a tema sulle tradizioni.
E’ divulgatore iconografico della civiltà contadina riportando testimonianze storiche e fotografiche, modi di dire e racconti. Nel 2007 ha pubblicato “Il maiale e la Romagna”, opera in due volumi: ”Un re senza trono” e “La regina ritrovata”, coautori Cesare Dacci e Mario Guaducci. Nel 2019 scrive “Dire, fare, giocare! I giocattoli di una volta e ...dintorni ”, illustrato da Mario Di Cicco.
La sua creatività trova espressione nelle tradizioni locali, non solo in campo storico ma anche in quello artistico. Costruisce opere lignee di grandi dimensioni con assi di recupero, rappresentando figure di grande impatto emotivo.
Scrive Tinin Mantegazza: “Essere artisti o definirsi tali è lecito, ciascuno può dire di sé quello che vuole così come lo possono dire gli altri. Fiorenzo Montalti magari non lo dice ma è davvero un artista a tutto campo e come ogni artista estende le sue ricerche dovunque la curiosità lo conduca”.
Nicola Saldutti, nel Corriere della Sera scrive: “All’inizio Fiorenzo Montalti di Cesena - fotografo, artista del legno e non solo - si è occupato della terra. Del grano dei buoi. Poi è arrivato al mare: i suoi pesci fatti di pezzi di legno sono un modo per raccontare storie e riflessioni, facezie.
Alla base, un pezzo di ferro a forma di H, che è la consonante muta. I pesci che parlano, come i pesci che ascoltano la predica di Sant’Antonio da Padova. Legno che diventa mare”.
I pesci sono, in definitiva, i protagonisti di una grande storia. A questa ingiustizia pone rimedio, almeno in parte, il lavoro e l'arte di Fiorenzo
Viaggio originale alla scoperta dell'animale più amato e odiato dalla umanità. Preziosa fonte di risorse economiche. Mostra itinerante formato da 100 pannelli
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Per non disperdere il patrimonio delle nostre radici, della nostra identità e della semplice manualità